L'ANALISI
08 Maggio 2020 - 07:29
PIADENA DRIZZONA (8 maggio 2020) - I cimiteri sono stati appena riaperti – a parte la sola giornata di oggi in cui saranno richiusi per le operazioni di diserbo - e già si è riacceso il dibattito in paese su episodi che purtroppo si verificano con una certa regolarità non solo a Piadena Drizzona ma un po’ dappertutto, ossia il furto di ceri e fiori dalle tombe. L’ultimo di cui si è avuta notizia - cioè la sottrazione pressoché quotidiana di ceri, già presente prima del lockdown - si è registrato nel cimitero vecchio di Vho, suscitando la comprensibile indignazione del padre del defunto in questione.
«Non si sa davvero più che cosa dire, siamo caduti proprio in basso», commenta il sindaco Matteo Priori. «L’unica possibilità per contrastare questo grave malcostume potrebbe essere data dalla installazione di telecamere all’ingresso di tutti i camposanti, ma si tratta di un intervento reso difficile da due fattori principali. Il primo è il costo, perché una telecamera ad alta definizione costa 7-8mila euro. Il secondo problema è dato dalle regole relative alla privacy». Ma, aggiunge il sindaco, «tutto questo non avrebbe ragione d’essere se ci fosse il rispetto dovuto ai defunti e al luogo. Purtroppo ci sono persone prive di coscienza che non si fermano davanti a nulla, non provano nemmeno un po’ di vergogna a compiere un gesto come un furto di fiori o di ceri. Io penso che nel tempo, a forza di buonismi, di lasciar correre tutto, si è arrivati a questi punti, e sono sempre più convinto che l’educazione che impartivano i nostri nonni sarebbe utile».
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