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EMERGENZA SANITARIA

Coronavirus, il vicesindaco di Calvatone positivo 6 volte

Pini isolato dai famigliari: solo in una stanza di casa dallo scorso 17 marzo. Odissea iniziata l’8 marzo con il ricovero al Poma di Mantova per una sincope causata dal contagio

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

11 Aprile 2020 - 08:12

Coronavirus, il vicesindaco di Calvatone positivo 6 volte

Il vicesindaco Gianni Pini

CALVATONE (11 aprile 2020) - Dallo scorso 17 marzo, Gianni Pini, 61enne vicesindaco di Calvatone, è isolato in una stanza della sua abitazione perché trovato positivo al Covid-19. «Ho già fatto sei tamponi, tutti positivi», spiega Pini, che è in attesa dell’esito dell’ultimo fatto in ordine di tempo, mercoledì. «Il risultato sarà pronto lunedì prossimo. Poi ne dovrò fare un altro mercoledì», spiega al telefono. «Finché non ne avrò due negativi consecutivi, dovrò restare recluso».
Voce normalissima, umore complessivamente buono, visto anche il carattere mite, il vicesindaco non manifesta sintomi particolari, ma la sua storia da paziente affetto da Coronavirus è del tutto particolare. «È successo alle tre di domenica 8 marzo, in piena notte - racconta -. Da un paio di giorni avevo un po’ di mal di testa e sentivo una specie di peso sul torace, ma li attribuivo al fatto di aver eseguito dei lavori senza usare il cappello. Mangiando mi ero anche accorto di avere il gusto un poco alterato, ma nulla di particolare. Non ci avevo fatto troppo caso, insomma. Quella notte sono andato in bagno e quando sono tornato a letto mi sono sentito mancare e sono svenuto. Mi sono svegliato con mia moglie e le mie figlie che mi chiamavano. Ho avuto una sincope. Non so dire per quanto tempo ho perso i sensi».
A quel punto è scattato il trasferimento immediato all’ospedale Carlo Poma di Mantova: «Mi hanno fatto subito il tampone ed è emerso che ero positivo. Ma a parte quello svenimento, non ho mai avuto altri guai, né tosse, né febbre, né raffreddore, né problemi respiratori. La saturazione è sempre stata a posto. Hanno controllato anche il cuore, ma è risultato regolare. Sono stato a Mantova fino a mercoledì 11 marzo, poi mi hanno trasferito all’ospedale di Asola. Anche lì altri controlli, ma nulla. Stavo e sto bene. Il 17 mi hanno dimesso con diagnosi di polmonite da Covid-19, anche se in realtà non ho avvertito sintomi del genere. Fatto sta che sono ancora positivo».

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