L'ANALISI
11 Marzo 2020 - 16:39
CASALMAGGIORE (11 marzo 2020) - "Dal centro trasfusionale di Cremona riceviamo solleciti per incrementare le donazioni di sangue, visto il calo di presenze in tutta la Regione". A dirlo è il presidente della sezione Avis di Casalmaggiore Stefano Assandri. "Noi abbiamo applicato un protocollo molto rigido per la salvaguardia dei donatori e di conseguenza dei riceventi".
La procedura di chiamata prevede l'utilizzo delle procedure interne standard dell'Avis. Al donatore viene anzitutto chiesto se ha febbre, tosse, difficoltà a respirare. Se la risposta è affermativa, l'interlocutore viene invitato a chiamare il proprio medico curante o il 112. Altrimenti si procede con la seconda domanda: "Nei 14 giorni precedenti l'insorgenza dei sintomi è stato in area a rischio?" Se sì, le domande si fermano e si viene invitati a rivolgersi al curante o al 112. In caso contrario, c'è la terza domanda: "Ha avuto contatti stretti con un caso probabile (tampone dubbio) o caso confermato di Covid-19? Ha lavorato presso o frequentato una struttura sanitaria dove sono stati ricoverati pazienti con Covid-19?" Al solito, se la risposta è affermativa, si viene dirottati sul medico o al 112. Così come se si risponde sì al quesito sulla temperatura corporea, se cioè è superiore ai 37,5 gradi.
Se alle 4 domande si risponde di no, si può procedere alla prenotazione della donazione. Prima della donazione verrà nuovamente misurata la temperatura.
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