L'ANALISI
26 Febbraio 2020 - 07:48
BOZZOLO (26 febbraio 2020) - Un decalogo per chi sta sul web e per discutere con civiltà anche sui social. Ad aderire al progetto dell’associazione «Parole ostili» di Trieste è il Comune di Bozzolo che ha approvato il «Manifesto della comunicazione» riassunto in dieci punti.
Uno: virtuale è reale. Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona. Due: si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano. Tre: le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso. Quattro: prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura. Cinque: le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri. Sei: le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi. Sette: condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi. Otto: le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare, non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare. Nove: gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi. Dieci: anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
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