L'ANALISI
25 Gennaio 2020 - 07:18
Una troupe tv all’interno dell’Acquario del Po di Motta Baluffi
MOTTA BALUFFI (25 gennaio 2020) - L’Acquario del Po è a un bivio. O si riuscirà a trovare in tempi rapidi un sostegno economico - si parla di una cifra non impossibile, circa 12-15 mila euro - oppure chiuderà. E questa seconda ipotesi sarebbe, per tutto il territorio, una grande sconfitta. L’appello parte dal municipio, perché il Comune di Motta Baluffi, con i suoi 845 abitanti, non riesce più a trovare le risorse economiche per far fronte al funzionamento della struttura. In particolare, per le spese energetiche. Ne hanno parlato a cuore aperto ieri mattina il sindaco Matteo Carrara, il vicesindaco Antonietta Premoli, e la coppia che gestisce la struttura, Vitaliano Daolio, pescatore professionista, e la moglie, Roberta Panizza. «L’Acquario - ricorda Daolio - è stato inaugurato il 6 giugno 2004. Lo hanno seguito le amministrazioni comunali guidate dai sindaci Franco Albertoni, Giovanni Vacchelli, per due mandati, Giovanni Delmiglio e ora Matteo Carrara. Si tratta di un centro didattico unico sull’asta fluviale: all’interno ci sono 70 acquari con una ambientazione ed una vasta composizione ittica che comprende i pesci provenienti dalla sorgente del Po, del Pedecollina, delle risorgive della pianura e del delta».
Una realtà visitata da scolaresche e da un turismo domenicale. In sedici anni di apertura, si possono calcolare in 50 mila i visitatori.
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