L'ANALISI
26 Aprile 2019 - 07:56
Filippo Bongiovanni, Paolo Segalla e Fabrizio Vappina
CASALMAGGIORE (26 aprile 2019) - Toni pacati, fin troppo, nessuno scontro verbale degno di nota, difficoltà a ‘leggere’ le differenze tra i due candidati sindaci a confronto. In un auditorium affollato da circa duecento persone, mercoledì sera è andato in scena il primo faccia a faccia tra Filippo Bongiovanni (centrodestra, liste ‘Casalmaggiore è viva’ e ‘Casalmagiore al centro’) e Fabrizio Vappina (centrosinistra e civici, sostenuto da ‘ Il Listone’ e ‘Casalmaggiore la nostra casa’), fin qui gli unici — ma si aspettano notizie dal fronte ‘Casalmaggiore nel cuore’ — a essere scesi ufficialmente in campo per la poltrona più importante del Comune. Certo, si deve tenere conto del contesto: a organizzare la serata è stato il circolo Acli che ha incardinato l’incontro sui temi assai seri della Pastorale sociale, vale a dire società, lavoro e ambiente con sei domande sottoposte in precedenza ai contendenti. Ma chi tra il pubblico si aspettava un po’ più di pathos e passione è rimasto deluso. Molte le citazioni da encicliche e i riferimenti alla dottrina sociale della Chiesa, specialmente da parte di Vappina, e confronto che è sempre rimasto, senza digressioni, sul piano del fair-play. Dove cercare le differenze? Principalmente nell’approccio ai temi integrazione delle comunità immigrate, sanità locale, infrastrutture («si è perso troppo tempo»), trasporto pubblico, posti sia dal moderatore Paolo Segalla che dal pubblico attraverso le domande per iscritto raccolte da Donata Toscani.
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