L'ANALISI
14 Aprile 2019 - 08:16
CASALMAGGIORE - Un grido d’allarme sul fronte del disagio minorile, un pesante attacco a quella «parte di opposizione» (i tre esponenti di ‘Casalmaggiore la nostra casa’) che — nell’ultima seduta del consiglio comunale prima delle elezioni del 26 maggio — ha abbandonato l’aula per protesta contro lo stop alla discussione sui conti della Fondazione Busi decretato dal presidente dell’assemblea Marco Micolo, la rivendicazione di una diversa metodologia di approccio ai servizi sociali rispetto a quella seguita dalle precedenti amministrazioni. L’assessore alla Partita, Gianfranco Salvatore, uno dei più bersagliati dalle minoranze dal 2014 in poi, non le ha mandate a dire nel tirare le somme di cinque anni di attività durante il dibattito sul resoconto finanziario 2018. Sul fronte del disagio minorile, l’assessore si è quindi detto «molto preoccupato per la situazione esplosiva del disagio minorile. Abbiamo tantissimi ragazzi, adolescenti, preadolescenti ma anche bambini, che stanno dimostrando una sofferenza e una fatica che si tradurrà inevitabilmente in costi sociali. Per l’assistenza ad personam siamo passati dai 26 bambini seguiti nel 2014 ai 39 nel 2019. Ed è solo l’inizio di un trend che non potrà che peggiorare».
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