L'ANALISI
28 Febbraio 2019 - 08:03
L’incontro pubblico di martedì sera al Caffè Centrale
CASALMAGGIORE - Buona la partecipazione in termini di presenze, ma, alla fine, un nulla di fatto o, quantomeno, una conclusione più che interlocutoria per la serata convocata martedì sera, 26 febbraio, al Caffè Centrale da un gruppo di commercianti guidati da Daniela Bellini, Giuseppe Boles e Giancarlo Simoni del comitato Slow Town. Idea comune: mettere insieme delle idee, e un tavolo di lavoro, per rilanciare Casalmaggiore, «una città che sta morendo», come l’ha definita la Bellini nell’introduzione, in cui ha anche esortato a lasciare da parte polemiche, divisioni e recriminazioni sul passato per guardare al futuro con passione. Invito che purtroppo, è caduto nel vuoto. Non è arrivato neppure, forse per la stanchezza, l’auspicato deciso sostegno al piano di rigenerazione urbana ‘Casalmaggiore 2030; la città rinasce!’ che Slow Town ha fatto oggetto di una petizione sulla piattaforma web ‘change.org’ e che intende proporre come sfida ai candidati alle prossime elezioni comunali.
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