L'ANALISI
18 Dicembre 2018 - 08:24
CASALMAGGIORE - L’arrivo a Casalmaggiore del ‘Cristo deposto’, la statua marmorea conservata nella chiesa di San Francesco che la giovane storica dell’arte Laura Cavazzini ha attribuito all’opera di Jacopino da Tradate, uno dei massimi protagonisti del gotico lombardo, ha tutti gli ingredienti di un vero e proprio ‘giallo’ storico. Lo si desume da quanto scrive la stessa Cavazzini nel libro ‘Il Cristo ritrovato’, nel quale la professoressa, docente di storia dell’arte medioevale all’università di Trento, affianca la propria firma a quello del fotografo martignanese Luigi Briselli, autore di 34 spettacolari scatti della statua, e avanza una nuova ipotesi: che il ‘Cristo’ sia «l’unica figura superstite del celebre ‘Compianto’ marmoreo andato perduto che era collocato nelle chiesa di San Francesco Grande in Milano, annessa al convento dei Frati minori». Il volume delle Edizioni Fantigrafica di Cremona in corso di stampa sarà presentato sabato (ore 15.30) nella chiesa di San Francesco alla presenza dei due autori, del parroco don Claudio Rubagotti, di Valter Rosa, conservatore del museo Diotti e dell’assessore comunale alla Cultura Pamela Carena. Al termine ci si sposterà nella sede della Pro loco in piazza Garibaldi per l’apertura della mostra — costruita su un’ampia selezione delle immagini contenute nel volume, riprodotte nella dimensione 60 per 40 — che sarà visitabile fino al 6 gennaio.
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