L'ANALISI
09 Ottobre 2018 - 08:15
CASALMAGGIORE - Il ‘Cristo deposto’ attribuito a Jacopino da Tradate lascerà il capoluogo casalasco? L’argomento è stato affrontato in modo anche vivace al termine del recente incontro allestito presso il museo Diotti. Don Claudio Rubagotti, parroco di Santo Stefano e San Leonardo, dopo aver accennato all’importanza e al rischio delle chiese aperte, ha confessato di essere rimasto impressionato dalla scultura conservata nella chiesa di San Francesco. «A Cremona – ha proseguito il sacerdote – si sta creando il museo diocesano che disporrà di opere fisse, quelle di Cremona, e opere mobili e ci è stato chiesto questo ‘Cristo’. Vuol dire che ne è stato compreso il valore. Quello del museo sarà uno spazio più consono dell’attuale. Poi l’operazione sarà valutata anche con la Sovrintendenza». «Ci potrebbe essere anche una forte opposizione di Casalmaggiore», ha subito replicato l’ex-sindaco Massimo Araldi. «Non siamo proprio disposti a questo trasferimento – ha aggiunto Araldi – anche perché le cose che vanno a Cremona solitamente non tornano indietro. Io mi opporrò fisicamente a questo proposito». Durante l'incontro Laura Cavazzini, docente di storia dell’arte medievale presso l’università di Trento e profonda conoscitrice della produzione di Jacopino da Tradate, ha raccontato la storia dell'attribuzione dell'opera all'artista.
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