L'ANALISI
CASALMAGGIORE
04 Ottobre 2018 - 15:10
CASALMAGGIORE - Non sono arrivate buone notizie dal Tribunale amministrativo regionale di Brescia sul fronte ‘punti nascita’. Il Tar era chiamato a pronunciarsi in via definitiva sull’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della delibera della giunta regionale relativamente alla chiusura del reparto dell’ospedale di Piario, nella bergamasca Alta Val Seriana. Ebbene, mercoledì 3 ottobre i giudici amministrativi hanno sentito le parti (gli avvocati dei 24 sindaci bergamasci da una parte, e i legali di Regione e ministero della Salute dall'altra) riservandosi la decisione. Decisione che è stata resa nota, giovedì 4 ottobre, con esito negativo: la domanda cautelare è stata infatti respinta. E le motivazioni allegate lasciano poco spazio alle speranze: sotto i 500 parti annui non sarebbero ammesse deroghe all'apposito decreto del ministero della Salute del 2015 e il reparto di Piario manca della guardia pediatrica attiva h 24 e non è neppure sede di dipartimento di emergenza (Dea) per la gestione delle urgenze, mentre sarebbero adeguatamente garantiti il trasporto materno assistito (Stam) e quello neonatale, sia con ambulanze che con elicottero.
I sindaci del Casalasco-Viadanese, che attendevano questo esito, hanno confermato che si incontreranno venerdì 5 ottobre in Palazzo Forti a Sabbioneta per firmare nonostante tutto il loro ricorso al Tar relativamente al reparto dell'Oglio Po, dove guardia pediatrica h 24 e Dea ci sono. "Forniremo - dice Giuseppe Torchio, primo cittadino di Bozzolo - nuove motivazioni legate sia alle distanze che ai tempi di percorrenza che alle questioni dei collegamenti per il blocco dei ponti. Approveremo anche un documento generale sulle necessità della nostra area a livello sanitario, viabilistico e infrastrutturale".
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