L'ANALISI
27 Settembre 2018 - 08:14
«Non vorrei sembrare ‘di parte’, vista la mia ex professione, ma credo che sia giusto intervenire, sia per rassicurare le persone che per ‘dare a Cesare quel che è di Cesare’. Dove Cesare, in questo caso, sono le ferrovie».
A parlare è un ex ferroviere che — da addetto ai lavori — desidera dire la sua rispetto agli episodi, denunciati da più parti, compreso il territorio casalasco lungo la Cremona-Mantova, relativi a sbarre alzate mentre transita un treno.
«Capisco che veder passare un treno con le sbarre alzate possa creare timori e suscitare una certa impressione — osserva il nostro interlocutore —, ma vorrei ricordare, anzitutto, che i mezzi su rotaia hanno sempre la precedenza su quelli che transitano lungo le strade, secondo le norme. E in qualunque caso la sicurezza non viene mai messa a rischio, in nessun caso».
Ci spieghi meglio: «Quando si verifica qualche anomalia alle barriere, il macchinista e il capotreno vengono sempre immediatamente avvisati che al chilometro tal dei tali il passaggio a livello è aperto e impresenziato. L’ordine tassativo che riceve il macchinista è, pertanto, di effettuare ‘ripetuti fischi’ avvicinandosi al passaggio a livello in questione e poi di effettuare la marcia a vista, quindi a bassa velocità, con la massima prudenza. Pertanto, non potrà mai accadere, in questi casi, che sia un treno ad investire una automobile, ma nel caso di un incidente sarebbe semmai il contrario. Le regole sono molto rigide, non ci si scappa».
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