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I rifugiati scoprono don Primo Mazzolari

Nigeriani e camerunense in visita alla Fondazione. E il segretario Ghidorsi ricorda l'aiuto dato agli ebrei perseguitati

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

28 Luglio 2018 - 10:19

I rifugiati scoprono don Primo Mazzolari

BOZZOLO - Sono andati a conoscere la parola di chi, in tempi non sospetti, si è sempre messo a difesa degli ultimi, proprio come lo sono loro in questo periodo storico. Significativa visita alla Fondazione don Primo Mazzolari, nella mattinata di giovedì 27 luglio, per alcuni richiedenti asilo ospiti a Bozzolo tramite la cooperativa ‘Emergency Transport Pobic’. I tre, due di nazionalità nigeriana e un camerunense, erano accompagnati dai mediatori Festus Adedayo e Nicole Bonfanti che hanno tradotto in inglese e francese le spiegazioni. A fare da guida al gruppo, inedito per la Fondazione, il segretario Giancarlo Ghidorsi. «Anche per il sottoscritto — ha spiegato Ghidorsi — è stata un’esperienza del tutto particolare. Per prima cosa ho illustrato le finalità della Fondazione. Poi mi sono concentrato sulla figura di don Primo, evidenziando alcuni episodi storici in cui il sacerdote cremonese ha aperto le braccia verso persone che scappavano da guerre e persecuzioni religiose. Ho citato l’aiuto di Mazzolari agli ebrei perseguitati dal fascismo e quando nel 1943, in fuga dalla guerra, dal sud Italia giunsero in paese circa 500 immigrati che vennero aiutati da tutti. E questo dato è significativo visto che loro sono una ventina e l’opinione pubblica ne ha discusso molto mentre 70 anni fa Bozzolo, che contava poco più dei residenti di oggi, accolse 500 persone senza grossi problemi». Al termine, la tradizionale firma sul registro degli ospiti.

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Commenti all'articolo

  • anellitoto

    28 Luglio 2018 - 15:43

    Scenetta molto commovente e mooooolto significativa . Se la facevano a Natale però era meglio !

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