L'ANALISI
08 Luglio 2018 - 08:47
Se un bimbo segnato dall’autismo finisce vittima di una cattiva scuola. È una storia che fa male scrivere quella capitata a una giovane famiglia residente nel Casalsco, un’odissea che è infine sfociata in una denuncia-querela presentata giovedì 28 dicembre 2017 in una stazione dei carabinieri. Nel mirino di mamma e papà sono finite «le scorrettezze e le falsità subite da docenti e dalla direzione» della scuola dell’infanzia alla quale avevano iscritto, al primo anno, il proprio figlioletto».
I genitori, alle fine, si sono rivolti al provveditorato agli studi di Cremona dove «abbiamo trovato ascolto e comprensione, nonché, alla fine, anche il supporto per trovare un’altra scuola dell’infanzia disposta ad accogliere nostro figlio alle condizioni che chiedevamo». Il trasferimento è avvenuto, in un’altra struttura del Casalasco: «L’inserimento è stato effettuato con gradualità, ma con continuità — concludono i genitori — l'insegnante di sostegno è stata regolarmente assegnata e tutto è andato bene. Il bambino si ferma anche a pranzo e, dopo la pausa per le festività, resterà all’asilo anche per il pisolino. Proprio ciò che chiedevamo e che altrove ci è stato invece negato. Quello che abbiamo passato noi, le discriminazioni subite, i danni morali e verso la salute di nostro figlio, non dovrebbe capitare a nessuno. Per questo ci siamo decisi alla denuncia». Nella quale si ripercorre tutta la storia, con nomi e cognomi dei protagonisti. Non vengono invece indicati reati specifici, la cui eventuale individuazione viene lasciata al lavoro della magistratura. Ma ci si riserva la costituzione di parte civile per il riconoscimento del danno.
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