L'ANALISI
28 Giugno 2018 - 07:48
RIVAROLO DEL RE - Esattamente 40 anni fa, mercoledì 28 giugno 1978, Rivarolo del Re fu protagonista di un episodio rimasto nella memoria di molti: la caduta al suolo di un aereo militare (un F104) che, come spiegava Domenico Agatensi sull’edizione di venerdì 30 giugno de ‘La Provincia’, non si schiantò sulle case del paese provocando una catastrofe grazie «all’abilità e al coraggio del pilota», il tenente Luciano Merenda di 25 anni, veronese, allora in forza al Terzo Stormo all’aeroporto di Villafranca. Il 28 giugno il velivolo subì un’avaria per cui vennero spente tutte le luci di posizione. Proprio per evitare che l’aereo, che perdeva quota, finisse sulle case, Merenda rimase ai comandi il più possibile, prendendo come riferimento i lampioni di via Balilla e le lampade che illuminano l’incrocio fra la strada provinciale Sabbioneta Bozzolo e quella che da Villanova porta a Rivarolo. «Al di là di questi segnali luminosi - annotava Agatensi - c’era il buio, non c’erano più case, c’erano i campi, dunque il luogo più indicato dove puntare l’aereo ormai ingovernabile». Solo avuta questa certezza, il tenente si catapultò fuori dall’abitacolo e con il paracadute planò in un campo dove fu recuperato da due pescatori, Franco Benvenuti e Dalmazio Azzoni. L’aereo, intanto, si schiantò al suolo, sulla riva della fossa Frassinara, prendendo fuoco.
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