L'ANALISI
23 Giugno 2018 - 08:47
I sindaci Nicola Ricci e Ivana Cavazzini
PIADENA-DRIZZONA - “Non sono in gioco le amministrazioni comunali, ma il declino oppure il futuro fiorente delle nostre comunità”. Alla vigilia del referendum sulla fusione tra Piadena e Drizzona, i sindaci Ivana Cavazzini e Nicola Ricci lanciano un appello “affinché i cittadini votino ‘sì’ alla fusione ratificando, in sostanza, quanto c’è già, visto che i nostri due Comuni sono in Unione da vent’anni. Ci auguriamo che possano cogliere questa occasione perché la fusione porterebbe grossi vantaggi, a partire dalla semplificazione burocratica, e darebbe davvero la possibilità di rilanciare il nostro territorio”. Rispetto alle preoccupazioni espresse da parte di alcune aziende sugli adempimenti da espletare in caso di fusione, la Cavazzini rassicura: “Ne’ i cittadini ne’ le imprese dovranno fare nulla. Non lo dico io, ma l’articolo 1, comma 127, della legge 7 aprile 2014, numero 56 (‘Disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni): “Dalla data di istituzione del nuovo Comune e fino alla scadenza naturale resta valida, nei documenti dei cittadini e delle imprese, l'indicazione della residenza con riguardo ai riferimenti dei Comuni estinti”. In ogni caso, continua il sindaco, “successivamente effettueremo un ‘focus’ preciso sul tema per entrare nel merito di tutte le questioni”.
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