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POMPONESCO. STORIA E PERSONE

«Così ho salvato gli ‘scutmai’»

L’agricoltore Luigi Danini ha inciso su targhe di marmo 300 nomignoli di compaesani

Fabio Guerreschi

Email:

fguerreschi@laprovinciacr.it

07 Giugno 2018 - 08:53

«Così ho salvato gli ‘scutmai’»

POMPONESCO - «Ciscòn, Li sandri, La Culòn, Al Taròn, Al Sengar, Danòn, Bela Tognina, Maiuchini», ma anche «Gustòn, Zepelin, Fiamela, La Sceriffa, Supèra Smaltàda» e tanti altri: nomignoli che non cadranno nell’oblìo della storia che passa e questo grazie alla passione di Luigi Danini, agricoltore in pensione che ha pazientemente raccolto notizie circa i personaggi della sua Pomponesco e, soprattutto, degli ‘scutmai’ che erano stati loro affibbiati nel tempo.

«Ho raccolto circa 300 soprannomi — conferma Danini — di persone che almeno per metà sono già scomparse. Per mesi mi sono appuntato le informazioni su di loro e sui motivi che le avevano portate ad avere quei nomignoli. Fin da bambino sentivo quei nomi e in essi riconoscevo determinate figure. Il mio timore era che andasse irrimediabilmente perduto un patrimonio storico-culturale del paese con il passaggio della mia generazione».

Danini è stato aiutato anche dall’ex ufficiale di anagrafe Silvano Tamagni, autentica memoria storica di ogni famiglia pomponescana.

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