L'ANALISI
13 Maggio 2018 - 08:41
PIADENA - «Il mio dispiacere in questa vicenda è per quelle persone, quei giovani, quelle famiglie di compaesani che per tanti anni hanno avuto dalla mia azienda lavoro e tranquillità e che ora sono in una condizione di difficoltà». Mario Oppi, 85 anni, fondatore della Oppi Alimentari che da una settimana ha chiuso i battenti ed è nelle mani del curatore fallimentare, intende chiarire soprattutto ai concittadini il dramma personale e della sua famiglia per le sorti della sua attività imprenditoriale. «È una questione di dignità — continua — ma anche di esigenza di fare chiarezza. Purtroppo, ci siamo trovati in difficoltà di liquidità a causa dei ritardi dei pagamenti dei nostri clienti che all’80% sono enti pubblici. Noi fornivamo alimentari, infatti, a mense, case di riposo, ospedali, strutture socio-assistenziali che fino a tre anni fa pagavano con regolarità salvo poi ritardare le scadenze di diversi mesi. A ciò si aggiunge il fatto che le banche hanno chiuso i rubinetti del credito. Nel giro di pochi anni non siamo più riusciti a garantire stabilità ai conti dell’azienda e siamo stati costretti a chiudere».
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