L'ANALISI
13 Aprile 2018 - 08:06
L’incontro di mercoledì 11 aprile in sala consiliare
CASALMAGGIORE - Vite complicate che diventano un po’ meno complicate, esperienze che fanno rinascere la speranza in una vita migliore. Il progetto sperimentale della Fondazione Banca dell’Acqua, ha spiegato il direttore del Consorzio Casalasco Servizi Sociali Katja Avanzini durante l’incontro di mercoledì 11 aprile in sala consiliare a Casalmaggiore, ha sicuramente come finalità il recupero del debito, ma non di rado le attività ad esso legate «svolgono funzioni di inclusione sociale, valutazione delle capacità personali spendibili in un contesto lavorativo, reinserimento o inserimento nel mondo del lavoro. L’entrare in relazione con i soggetti della comunità — ha osservato la Avanzini — crea inoltre nuove opportunità di aggancio e di legami sociali». Un caso emblematico è quello di Marina, una giovane donna di 35 anni che vive con il marito Gianni e due figli minori (per motivi di privacy i nomi sono modificati).
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