L'ANALISI
06 Aprile 2018 - 08:07
Il sindaco di Drizzona Ricci
DRIZZONA - «Eh certo che siamo un po’ incavolati. Ma soprattutto preoccupati, perché c’è il fortissimo rischio che la fusione alla fine possa saltare. E sarebbe un gran peccato perché si tratta di una opportunità storica». Il sindaco di Drizzona Nicola Ricci riassume in modo chiaro i sentimenti che si stanno vivendo a Drizzona dopo le due iniziative assunte a Piadena sul nome del nuovo Comune che dovrebbe nascere dalla fusione tra Piadena e Drizzona.
Parliamo cioè delle due raccolte di firme annunciate a Piadena: quella del consigliere di minoranza Pietro Francesconi, capogruppo di ‘Piadena al Centro’, che chiede l’inserimento nella scheda referendaria di un’altra opzione — oltre ai nomi già concordati dalle due amministrazioni comunali di ‘Piadena Drizzona’ e ‘Piadena e Drizzona’ —, ossìa ‘Piadena ed Uniti’; e quella attivata da tre ex amministratori, Luigi Pagliari, Luciano Di Cesare e Matteo Priori, che vorrebbero fosse inserita nella scheda la possibilità di scegliere ‘Piadena’.
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