L'ANALISI
09 Marzo 2018 - 08:25
Il presidente Pacchiana
CASALMAGGIORE - Si chiude oggi (venerdì 9 marzo 2018), dopo oltre trent’anni vissuti nel campo della solidarietà - declinata in assistenza agli ammalati, agli anziani e ai disabili - l’esperienza dell’Associazione dei volontari ospedalieri di Casalmaggiore (Avo).
Quello che fu uno dei sogni di don Paolo Antonini, tra i fondatori, insomma, svanisce. «Il magone è tanto — ci dice il presidente Cesare Pacchiana nell’annunciare la decisione, in qualche modo storica — ma non c’erano più le condizioni per proseguire. L’associazione ha avuto una fase di sviluppo fino all’inizio del secondo millennio». Si raggiunsero punte di circa 150 iscritti. «Poi è man mano venuto meno il ricambio, il numero ha cominciato a scendere. Oggi siamo rimasti in cinquanta, dei quali 25-30 realmente operativi (principalmente nelle case di riposo ‘Busi’ e ‘Aragona’, alla Santa Federici e, fino a qualche anno fa, all’ospedale Oglio Po, ndr) mentre gli altri sono soci onorari o sostenitori». «L’ultima ‘pistolettata’ — spiega il presidente — è arrivata lo scorso novembre. Al convegno nazionale della FederAvo è stata comunicata l’interpretazione dell’ufficio legale della nostra assicurazione che ha stabilito che il volontario Avo in pratica non può più far niente, se non dialogare e intrattenere i pazienti».
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