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Colorno il giorno dopo lotta contro il fango

Uno dei punti più critici è la Reggia, che ospita Alma, la scuola internazionale di cucina duramente colpita dall'allagamento del pian terreno

Daniele Duchi

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13 Dicembre 2017 - 10:51

Colorno il giorno dopo lotta contro il fango

COLORNO - Colorno dedica mercoledì 13 dicembre a leccarsi le ferite, a contare i danni e a cercare di ripulirsi da tonnellate e tonnellate di fango. Uno dei punti più critici è la Reggia, che ospita Alma, la scuola internazionale di cucina duramente colpita dall'allagamento del pian terreno (con impianti e laboratori) e degli scantinati che ospitano anche la cantina didattica. Anche l'aula magna, viene riferito, è stata danneggiata. Mezzi e uomini sono al lavoro già da martedì. Ma in tutti i punti di Colorno raggiunti dalle acque straripate del torrente Parma si lavora, anche con pale e vanghe. Una seconda seconda situazione di crisi è in via Roma, di fronte all'ex manicomio, con una quarantina di garage sommersi: si cerca a fatica di togliere il fango. Diverse auto erano rimaste nelle rimesse, che ospitavano in alcuni casi anche elettrodomestici. In azione in particolare gli agricoltori che con trattori, pompe e botti che hanno levato di mezzo l'acqua. Alle 6.30 il sopralluogo del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e dell'assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo, poi ripartiti in direzione di Lentigione di Brescello, dove martedì l'Enza ha roto l'argine in tre punti. La Regione - ha confermato Bonaccini, che già lo aveva annunciato martedì dopo aver parlato con il premier Paolo Gentiloni - chiederà la dichiarazione di stato di emergenza: la questione dovrebbe essere messa all'ordine del giorno del primo Consiglio dei ministri utile. Nel fratempo, il livello del torrente Parma, dopo aver toccato il massimo storico martedì mattina, è calato in maniera significativa. Resta l'interruzione su strada provinciale di Golese per chi arriva da Torrile. Chiusa anche la piazza. Ingenti i danni ai negozi in via Mazzini e della piazza. Per la difficoltà a ristabilire i collegamenti di elettricità, anche le atività degli istituti di credito sono ferme.

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