L'ANALISI
08 Dicembre 2017 - 09:12
CASALMAGGIORE - Vive in un alloggio dell’Aler pagando regolarmente l’affitto, ma è costretta a passare i giorni e le notti al gelo perché la caldaia non può essere messa in funzione: una vicenda incredibile quella di una donna di Casalmaggiore prigioniera di mala burocrazia e menefreghismo di soggetti pubblici e privati.
«A marzo ho ottenuto l'assegnazione di un appartamento in un condominio di via Trieste - spiega - ma, dato che era sfitto dal 2013, l’impianto di riscaldamento non funzionava in quanto non a norma e doveva essere sostituito da una nuova caldaia. L’appalto è affidato a una ditta di Salerno che per mesi e mesi non ha effettuato i lavori, al punto che solo a fine luglio ho avuto l’acqua calda».
La caldaia per il riscaldamento, però, non era stata accesa ma, dato il periodo propizio e caldissimo, l’inquilina ha accettato le rassicurazioni della ditta campana circa un successivo intervento. «Mi hanno detto che l'accensione doveva essere effettuata da un’altra ditta, questa volta di Milano. Per settimane non ho avuto alcuna risposta se non perdite di tempo al telefono e allora ho richiamato la ditta di Salerno che mi ha detto di non preoccuparmi e di accendere la caldaia grazie a un idraulico di mia fiducia che poi loro avrebbero saldato con un bonifico. Ho chiamato una ditta della zona, ma quando il tecnico è arrivato si è rifiutato di accendere la caldaia perché il tubo di scarico del gas non è a norma e non si prendeva la responsabilità di mettere a repentaglio la sicurezza degli altri condomini».
«Alla fine sono riuscita a ottenere dalla ditta di Milano un appuntamento per lunedì scorso 4 dicembre alle 9. Ebbene, poco dopo quell’ora mi hanno chiamato dicendo che erano imbottigliati nel traffico e non potevano raggiungere Casalmaggiore». A questo punto si è rivolta a un legale, ma ciò che conta è affrontare l’emergenza del gelo che in questi giorni mette a repentaglio la sua salute.
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