L'ANALISI
07 Dicembre 2017 - 09:08
«Per correttezza verso i consiglieri e verso il territorio che sta vivendo una situazione gravissima, va detto che la dichiarazione dello stato d’emergenza non è fattibile». Le parole di Simona Bordonali, assessore leghista alla Sicurezza della giunta Maroni, martedì 5 dicembre nel pomeriggio nell’aula del Consiglio regionale hanno letteralmente ‘gelato’ i presentatori e i sottoscrittori delle due mozioni — una firmata da Andrea Fiasconaro del M5S, l’altra da Federico Lena della Lega, ma sottoscritta da tutti i rappresentanti territoriali, Fiasconaro, Agostino Alloni e Marco Carra del Pd e Carlo Malvezzi di Forza Italia — che impegnavano il presidente della Regione a chiedere al governo la dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla disastrosa situazione dei ponti del Po tra Lombardia ed Emilia: un modo, ha detto Fiasconaro, «per snellire e velocizzare le pratiche burocratiche per il ripristino del ponte attuale e per la costruzione di un ponte nuovo».
A parere dell’assessore alla Sicurezza, però, mancherebbero i requisiti essendo la chiusura del ponte di Casalmaggiore e le condizioni precarie delle altre strutture il risultato solo di «scarsa manutenzione». Non vi sarebbe neppure il richiesto immediato pericolo per la vita dei cittadini. E dunque, non sarebbe giusto illudere questi ultimi su uno stato d’emergenza «che in questo caso non c’entra nulla».
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