L'ANALISI
CREMONA & PROVINCIA
26 Settembre 2017 - 11:54
CREMONA - Emergenza viabilità strade e ponti: fronte comune per evitare l’isolamento. La presidente della FITA CNA di Cremona Mariella Marcarini ne ha discusso a Pavia insieme al presidente della Provincia di Pavia Poma ed al Presidente Nazionale della FITA CNA Ricci
“La questione della viabilità, e in particolare lo stato di obsolescenza della rete viaria e delle sue parti nodali – come, ad esempio, i ponti e i cavalcavia – è a nostro parere ormai non più rinviabile. Dalle organizzazioni economiche della provincia di Piacenza Cremona e Pavia sale una vera e propria richiesta per l’apertura di una “ questione dell’asse del PO”.
Eventi di varia natura hanno reso evidente che le nostre infrastrutture per la circolazione non sono più in grado di sostenere i volumi di traffico attuali.”
Si è fatto il punto in un summit a Pavia organizzato dalla CNA il 21sett scorso dalle tre province interessate e, in quella sede, si è visto come le vicende dei ponti di Casalmaggiore, Roccabianca/ponte Verdi- Cremona, Piacenza e Pavia Ponte della Becca ecc. rischiano di isolare i due territori e frenare irrimediabilmente lo sviluppo delle economie che interessano i due versanti del fiume Po.
La chiusura dei ponti stradali della provincia di Cremona e nelle province a noi vicine, chiusura che appare progressivamente estendersi a gran parte, se non tutte, di queste strutture, risulta altamente penalizzante per tutto il territorio che è interessato da economie floride e da impianti di logistica di primaria importanza nazionale.
Le imprese di trasporto cremonesi e delle altre province limitrofe esigono una situazione normalizzata con il massimo di efficienza delle infrastrutture.
Non intervenire, ma anche intervenire in tempi incerti, o troppo lunghi, implica una fortissima penalizzazione delle aziende di trasporto – che ora da sole sopportano gli oneri dei pedaggi, allungamento delle tratte, maggiori consumi– ma non solo, il rischio è di penalizzare anche la speranza di riprese economica del nostro territorio
Servono interventi strutturali a breve a medio ed a lungo termine.
“facciamo fatica a comprendere che una pezza ad un ponte o ad un altro possano risolvere il problema, si allunga la vita della struttura ma fino a quando? Il tema va affrontato sotto l’aspetto di un più vasto intervento ed interesse : una vertenze dell’asse del PO che va affrontata unitariamente ed organicamente.” Aggiunge Mariella Marcarini
“Gli sforzi della Regione , già in essere , non sono sufficienti da soli, dice Marcarini, e pertanto chiediamo che il Ministero delle infrastrutture intervenga, ma non a pioggia.
Le sole riparazioni , infatti, sospenderebbero e rimanderebbero il problema .
Intanto per la nostra Provincia chiediamo :
che fine ha fatto il terzo ponte di Cremona.
Quale è la programmazione e la pianificazione delle regioni interessate in tema di viabilità su Cremona?
La FITA di Cremona Piacenza e Pavia e le rispettive CNA si sono impegnate a chiedere a tutte le autorità interessate ed alle altre forze economiche di coordinare i prossimi incontri affinché l’impegno delle Regioni e del Ministero non sia un impegno spot ma organico nell’ambito di un progetto di pianificazione delle opere infrastrutturali da rimettere in sesto e per le nuove da costruire.
Solo così potremo togliere dall’inevitabile isolamento i territori delle province dell’asta del PO.
Nel frattempo sorge una domanda: chi sta assorbendo i costi e i danni di tutte queste inefficienze?
Certamente i cittadini i pendolari ma, in prima persona i più danneggiati sono gli autotrasportatori che dai disagi traggono solo aumenti di costi che nessuno riconosce e paga.
Qualcuno prenda in seria considerazione la proposta di riduzione tariffe autostradali nei confronti delle imprese locali che sono obbligate a percorrere determinati tratti autostradali alcune proposte di sostegno alle imprese locali penalizzate mediante interventi diretti del sistema Camerale Lombardo.
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