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RIVAROLO DEL RE

Baby carcerati, l'Onu con le Tende di Cristo

Sempre più interesse per il progetto avviato in Messico da padre Zambotti. Al recupero dei giovanissimi di Juarez lavora una équipe di 33 persone

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

26 Settembre 2017 - 08:23

Baby carcerati, l'Onu con le Tende di Cristo

Gli operatori delle Tende sparse per il mondo a Rivarolo del Re

RIVAROLO DEL RE - Il progetto avviato in Messico dalla Tenda di Cristo per il recupero dei minorenni carcerati sta diventando sempre più un modello da studiare. Ne è prova il fatto che la realtà attivata a Juarez — denominata ‘La cura della violenza’ — ha già ricevuto visite importanti e che per il futuro si prospettano nei suoi confronti azioni di sostegno, con l’interessamento anche dell’Onu. «Per visionare ciò che facciamo è arrivato il ministro della Giustizia del Perù — spiega padre Francesco Zambotti, fondatore della Tenda di Cristo —. Anche là hanno il problema di recuperare i giovanissimi che stanno scontando la loro pena nel carcere, per cercare di restituirli alla libertà con prospettive diverse dalla criminalità». Il progetto è stato avviato grazie a Davide Dalla Pozza, vicentino, laico, che da 14 anni vive in Messico e segue da responsabile le tre strutture della Tenda. Nelle attività di programmazione e di analisi sono coinvolte 33 persone, come il direttore del carcere, medici, assistenti sociali, psicologi, il rappresentante della magistratura dello Stato del Chihuahua, lo stesso Dalla Pozza, un padre salesiano, padre Carlos, il vescovo di Ciudad Juarez Jose Guadalupe Torres Campos. Ogni giorno in comunità vengono accolti cinque ragazzi. Spesso sono orfani reclutati dagli spacciatori. Cerchiamo di creare le condizioni perché, all’uscita dal carcere, non cadano nuovamente in giri criminali. Certo, sappiamo bene che non riusciremo con tutti, ma se solo si otterrà un risultato positivo con qualcuno di loro, il risultato risulterà importante».

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