L'ANALISI
25 Settembre 2017 - 16:21
CASALMAGGIORE - Il ponte chiuso di Casalmaggiore è al centro di un vivacissimo dibattito a causa dei tanti disagi derivanti da questa situazione. Sul tema interviene Dario Balotta (nella foto), responsabile trasporti di Legambiente Lombardia, che anzitutto chiama in causa la Regione Lombardia e Trenord.
"Data la funzione strategica che assume la linea ferroviaria Casalmaggiore-Parma, essendo chiuso a tempo indeterminato il ponte stradale che collega le province di Cremona e Parma, è indispensabile istituire una navetta ferroviaria sulla tratta per ridurre pesanti disagi alle popolazioni del Casalasco che debbono raggiungere la città emiliana", osserva Balotta. "Vista l’emergenza, va garantita la mobilità delle persone e assicurato il potenziamento del servizio di trasporto pubblico".
Continua l'esponente di Legambiente: "La decisione deve essere presa dagli Enti istituzionali, in primis dalla Regione Lombardia che non può lasciare la decisione in mano alla sua controllata Trenord. Sorprende che nella riunione del 22 scorso, tenutasi presso il Comune di Casalmaggiore, Trenord abbia approntato un complesso meccanismo di prenotazione del servizio di navetta, come se fosse il Freccia Rossa. Stazione di partenza ed arrivo, orario di andata e di ritorno. L’ emergenza si configura come la necessità di istituire un servizio di trasporto pubblico; non è quindi da ritenersi un servizio a mercato, come pensano a Trenord (cioè che si debba finanziare con i ricavi dell’utenza). Per questo è sorprendente che vengano pretesi ai potenziali fruitori della “navetta”, obbligatoriamente a corredo della richiesta, documenti, come il contratto di lavoro o il libretto universitario".
Balotta osserva che "i lavoratori che raggiungono Parma in automobile non sono necessariamente lavoratori dipendenti. Possono essere liberi professionisti, artigiani, commercianti, badanti, pensionati o studenti medi, e non solo di Casalmaggiore e i motivi per raggiungere Parma i più disparati (Ospedali, Amministrazioni pubbliche ecc.). La chiusura del ponte, che costringe ad un allungamento significativo del percorso in automobile sia con l’alternativa del ponte di Viadana che di quello di S.Daniele Po, determina un aggravio dei costi, dei tempi ed un maggior inquinamento atmosferico".
Inoltre "il bacino di fruitori non riguarda solo Casalmaggiore, ma può interessare anche utenti che provengono da Sabbioneta, Bozzolo, Rivarolo del Re, Piadena, Gussola ecc", conclude Balotta.
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