L'ANALISI
21 Settembre 2017 - 09:15
CINGIA DE' BOTTI - Nella serata di martedì, poco dopo l’imbrunire, una banda di pescatori di frodo è stata fermata da una pattuglia di carabinieri, insospettiti dalla presenza di due furgoni, alquanto carichi, notati transitare nell’abitato di Cingia. I militari, intimato l’alt e fermato il furgone, hanno approfondito il controllo poiché è apparsa fin da subito anomala la presenza all’interno dei mezzi di ben 15 quintali di pesce, di varie specie e di taglie non ammesse, nonché di alcuni generatori di energia elettrica, reti da pesca e guadini col manico munito di isolamento elettrico. I sette soggetti, responsabili di aver fatto man bassa di ogni sorta di pesce catturato nelle acque del Po, non hanno saputo fornire alcuna spiegazione plausibile circa il possesso de materiale e del pescato, che risultava ancora fresco. I successivi approfondimenti d’indagine hanno permesso agli uomini dell’Arma di individuare la base operativa della banda in un immobile posto nelle campagne di Cingia de’ Botti.
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