L'ANALISI
01 Settembre 2017 - 08:20
CASALMAGGIORE - Non si è fatta attendere la reazione dei sindacati della funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil rispetto all’allarme lanciato da presidente e consiglieri della Fondazione Busi sul ‘boom’ delle assenze per malattia registrato nei primi sei mesi dell’anno. «Siamo ovviamente preoccupati — dicono Sabrina Negri (Cgil) e Roberto Dusi (Cisl), parlando anche a nome del collega Fulvio Corbari (Uil) — da quanto dichiarato circa l’andamento economico. L’ultima volta in cui avevamo avuto occasione di visionare i dati sulle assenze a vario titolo, non si erano evidenziati significativi scostamenti rispetto alla media provinciale. Quelli erano dati riconducibili alla prima fase di gestione di questo Cda. In quell’occasione abbiamo constatato che le eventuali oscillazioni verso l’alto della percentuale erano determinate dall’incidenza anche solo di 1/2 malattie di lungo periodo. Poiché il numero degli operatori è basso, notevolmente al di sotto della media provinciale, bastano poche assenze prolungate, per patologie gravi, a far aumentare le percentuali di assenza. Peraltro, il Cda ha usato per un confronto la media negli enti pubblici quando avrebbe dovuto riferirsi a quella del comparto privato, notoriamente più ‘assenteista’ per malattia del pubblico».
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