L'ANALISI
13 Giugno 2017 - 18:04
La chiavica dove fu ritrovato il corpo di Arianna (nel riquadro)
TORRICELLA DEL PIZZO - Sono passati quasi sedici anni da quel 30 settembre del 2001, una domenica, quando Arianna Zardi, 25 enne di Casalbellotto, iscritta al primo anno di Teologia a Brescia, uscì di casa all’ora di pranzo. Due giorni dopo, il suo corpo venne scoperto dagli zii nelle campagne di Torricella del Pizzo, vicino ad un ponte. Sedici anni dopo, sulla morte di Arianna è ancora giallo. La procura dei minori di Brescia ha chiesto l’archiviazione nei confronti di Giulio, oggi maggiorenne, l’unico indagato rimasto nel caso Zardi. Mentre una novità emerge nell’ambito dell’indagine per omicidio, per ora contro ignoti, riaperta dall’ex procuratore, Roberto di Martino, che ridando slancio al caso, nel gennaio dello scorso anno fece esumare il cadavere di Arianna. La novità è che la perizia medico legale affidata ad un pool di esperti con in testa l’anatomopatologa, Cristina Cattaneo, ha rilevato «una frattura al bacino di Arianna, in un primo momento non evidenziata».
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