L'ANALISI
08 Aprile 2017 - 09:12
I volontari viadanesi nella missione delle suore in Uganda
VIADANA - Entro l’autunno nel villaggio di Kihyo, nella diocesi di Kassese, in Uganda, grazie all’associazione New Tabor diretta da don Paolo Tonghini partiranno i lavori di costruzione di un centro medico di base, che sarà realizzato accanto al polo scolastico già attivo grazie all’associazione e alle Madri Religiose Oblate dell’Assunzione. I quattro volontari inviati da don Paolo nel Paese africano, Christian Manfredi, Luca Salvagni, Marilena Flisi e Dario Cavallari, hanno infatti ottenuto dal segretario della conferenza episcopale ugandese il parere favorevole per la costruzione. «Il centro medico avrà anche l’appoggio della Nunziatura apostolica ugandese», spiega don Paolo. «Sarà dotato, oltre di diversi ambulatori, da quello pediatrico all’ostetrico, anche di una sala operatoria. I volontari sono stati anche a Kampala, dove hanno verificato l’avanzamento dei lavori per realizzare il secondo piano della Casa dell’accoglienza, che procedono bene. Questi viaggi aiutano i volontari a capire il vero valore della missione, che non è solo stare in mezzo ai poveri ma la fatica di fare e costruire, di rapportarsi con le autorità locali, di entrare in relazione con la gente e la loro cultura». Se Manfredi e Salvagni erano già stati in Uganda, per la Flisi e Cavallari si è trattato della prima volta. «L’esperienza africana ci ha fatto capire che a noi non manca nulla ma alla fine facciamo fatica ad apprezzare la vita», ha sottolineato la Flisi. «Ho visto molte persone sorridere, sorrisi che mi hanno dato tanta forza e speranza che qualcosa possa cambiare».
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