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CASALMAGGIORE

Area di 13mila metri quadri sequestrata in golena

I dettagli dell'operazione della Guardia di finanza di Cremona illustrati nella giornata di venerdì 27 gennaio

Daniele Duchi

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27 Gennaio 2017 - 10:03

Area di 13mila metri quadri sequestrata in golena

La Guardia di finanza nell'area sequestrata

CREMONA - La Guardia di finanza di Cremona ha sequestrato una porzione di area golenale, in zona Casalasca, di 13mila metri quadrati. Secondo le indagini, la zona sarebbe state occupata abusivamente. I dettagli dell'operazione dal Comando nella giornata di venerdì 27 gennaio.

I finanzieri della componente navale della Compagnia di Cremona hanno sottoposto a sequestro un’area golenale di mq.13.000, situata a Casalmaggiore lungo il fiume Po, destinata allo stoccaggio di merci trasportate via acqua ed alla lavorazione dei materiali inerti. L’area demaniale in questione, per la quale non può essere rilasciata la prevista autorizzazione, da parte dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po, in quanto area golenale con determinati vincoli di insediamento, è stata occupata abusivamente da una società operante nel settore dei calcestruzzi. La stessa è stata individuata in occasione delle ricognizioni effettuate lungo il fiume Po, per contrastare il fenomeno delle escavazioni e occupazioni abusive in zone demaniali nonché per rilevare eventuali violazioni in materia ambientale. Alle operazioni ha partecipato, fornendo fattivo apporto, un elicottero della Sezione Aerea di Varese che ha sorvolato l’area consentendo di individuare esattamente la superficie occupata. La componente aeronavale del Corpo, agendo in modo integrato con il Reparto territoriale, è un presidio essenziale nel contrasto ai traffici illeciti in vari settori. Il servizio è stato svolto in collaborazione con l’A.I.P.O. Le Fiamme Gialle cremonesi, nella suddetta area, hanno rilevato la presenza di numerosi macchinari pesanti, anch’essi sottoposti a sequestro, in grado di prelevare e lavorare ingenti quantitativi di materiale inerte dal letto del fiume Po. Il responsabile, in assenza di titolo concessorio, sarà tenuto allo smantellamento e ripristino dell’area, al pagamento comunque dei canoni che avrebbe dovuto pagare qualora fosse stato autorizzato, per un importo di oltre 50.000 euro, aumentato fino al 40 % a titolo di sanzione. L’attività è stata effettuata, coerentemente con uno degli obbiettivi strategici del Corpo, al fine di reprimere quelle forme di illeciti o di evasione dei tributi che alterano le regole del mercato e che danneggiano pertanto chi queste regole le rispetta. In questa circostanza il rispetto della legalità è ancor più sentita per un’area interessata al progetto “Po Grande”. Quest’ultimo, che coinvolge 5 Province e 50 Comuni appartenenti a due Regioni, Lombardia ed Emilia Romagna, è finalizzato alla candidatura della Media Valle del Po come patrimonio MaB (Man and Biosphere) dell’UNESCO.

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