SOS ACQUA
31 Dicembre 2016 - 10:18
VICOBELLIGNANO (Casalmaggiore) - Ammonta a quasi 400 euro il rimborso spese che un cacciatore di Vicobellignano si è visto richiedere dalla Ats Val Padana (l’ex Asl) per una vicenda di settembre legata a suoi due cani. Un provvedimento ingiusto, secondo l’interessato.
Ma come sono andati i fatti? «Il 24 settembre, alle 9 circa, ero andato a caccia con i miei cinque cani, tutti dotati di microchip, addestrati ed assicurati. Verso mezzogiorno ho fatto rientro a casa con solo tre di loro: mancavano Furia e Ringo. Capita spesso a tutti i cacciatori che allo scadere del tempo per cacciare, i cani non siano vicini al loro padrone, ma nelle immediate vicinanze per continuare la perlustrazione. Ero assolutamente certo, comunque, che a breve, come hanno sempre fatto, si sarebbero affacciati al cortile della nostra casa. Così però questa volta non è accaduto, e non certo per colpa dei miei cani». Il cacciatore casalasco non nega di avere passato un pessimo sabato pomeriggio: «Alle 19 circa dello stesso giorno sono stato raggiunto da una telefonata sul cellulare proveniente da uno dei responsabili della associazione Anpana, il quale mi diceva che aveva tardato a chiamarmi perché aveva dovuto cercare il mio di numero di cellulare e che i miei cani erano stati catturati a Vicobellignano e che ora si trovavano presso il canile di Calvatone. Ho risposto che sarei andato a prenderli subito, ma il mio interlocutore mi ha ‘freddato’ dicendo che non era possibile perché di sabato e domenica al canile non vi era personale. Sarei dovuto andare a prenderli il lunedì successivo provvedendo alle spese relative alla loro cattura ed al loro mantenimento. Sono rimasto attonito. Per trovare il mio numero bastava guardare sull’elenco, perché non l’avevano fatto? I miei cani erano stati catturati vicino a casa, proprio mentre vi stavano facendo ritorno».
Non senza pensieri è arrivato lunedì 26 settembre «e mi sono recato al canile per finalmente riabbracciare Furia e Ringo». La sorpresa dopo circa una settimana: «Ho ricevuto la fattura della ATS con la causale: ‘Spese per cattura cani vaganti dell’importo di euro 356,40’. Ribadisco che i miei non erano cani vaganti ma cani addestrati che stavano facendo ritorno a casa e che lo avrebbero fatto se non fossero stati catturati ingiustificatamente. Il 21 novembre la ATS mi inviava la nota di addebito n. 4132, questa volta di 392,40 euro». Conclude il cacciatore: «Tutto ciò è giusto? Sono un operaio e percepisco un salario mensile di circa 1.300 euro con cui devo provvedere a me stesso ed ai miei cani, ai quali non faccio mancare nulla, tanto meno la vigilanza».
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