L'ANALISI
14 Dicembre 2016 - 09:32
L'ufficio postale di Casalbellotto
CASALBELLOTTO - Quando si dice essere vittime dei disservizi e della burocrazia. La storia inizia dai disagi patiti nei confronti delle Poste e termina con una notifica che giunge ben 11 anni dopo il fatto che l’ha causata. Come vittima una signora di Casalbellotto la cui irritazione è pari solo alla situazione grottesca in cui si è trovata.
«Il 6 dicembre — spiega la donna — ho ricevuto nella cassetta delle lettere l’avviso di una raccomandata da ritirare presso l’ufficio postale di Casalbellotto a partire dal 10 dicembre dalle 10.30 in poi. La sorpresa è stata quando mi sono recata nel giorno e nell’orario indicato dall’avviso e mi sono sentita rispondere ‘ma in questo ufficio la posta non arriva al sabato per cui non posso consegnarle la raccomandata’». Come si può immaginare una tale risposta ha fatto sobbalzare la signora. «Ma come: mi scrivete di passare di sabato per la raccomandata e poi non me la date perché a Casalbellotto la posta non arriva in quel giorno?». Il fatto è che per avere fra le mani la lettera l’utente ha dovuto recarsi all’ufficio solo il 12 dicembre in quanto è aperto solo il martedì, il giovedì e il sabato. «Per ricevere una raccomandata sono passati addirittura sette giorni dall’avviso che mi era stato consegnato. È forse una situazione normale?», l’esclamazione della signora. «Non mi sento di gettare la croce addosso agli impiegati ma il sistema è davvero vessatorio».
Ma la vicenda, come detto, ha un’ulteriore curiosa coda. «La raccomandata proveniva dall’Inps di Cremona — racconta la donna vittima di mala burocrazia — e si riferiva a una richiesta di restituzione di oltre 400 euro che erano stati indebitamente, a loro avviso, percepiti da mia madre a titolo di pensione. Da notare che mia madre è deceduta nel 2005 e dopo addirittura 11 anni mi arriva questa sorpresa». Insomma, a disagio si aggiunge un altro motivo di protesta per una serie di disservizi che, a quanto pare, continuano a caratterizzare il rapporto fra gli enti pubblici e i cittadini. Senza contare che spesso i ritardi nella consegna della corrispondenza possono causare parecchi grattacapi ai destinatari.
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