SOS ACQUA
06 Ottobre 2016 - 08:29
La casa sull'Oglio e nel riquadro il sindaco Piccinelli
CALVATONE — Sabato primo ottobre, nel pomeriggio, a cura della cooperativa San Marco onlus, sono rientrati nell’edificio posto nelle vicinanze del fiume Oglio nove dei venticinque migranti che erano stati sgomberati venerdì 16 settembre, sulla base di una ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Pier Ugo Piccinelli. Il provvedimento venne assunto dal primo cittadino perché mancavano i requisiti di abitabilità dell’immobile per ragioni igienico-sanitarie. L’Azienda Sanitaria Territoriale Valpadana aveva infatti verificato che non sussistevano ancora le condizioni per esprimere il giudizio di potabilità favorevole all’acqua del pozzo e, di conseguenza, per rilasciare il certificato di idoneità igienico-sanitaria dell’alloggio di interesse da parte dell’ATS. «Adesso — spiega Piccinelli —, dopo le analisi effettuate, la certificazione della potabilità è arrivata e con essa è stata autorizzata l’abitabilità della casa per sole nove persone». I ragazzi sono di tre nazionalità diverse: sei giungono dal Ghana, due dalla Guinea, uno dalla Costa d’Avorio. Il più ‘vecchio’ ha 24 anni, i più giovani (cinque) ne hanno 18. «Sono personalmente andato a verificare la situazione — aggiunge il sindaco —. Nove sono e nove dovranno rimanere. Ho parlato con i ragazzi e ho detto loro che sono certo che sono bravi ma ho anche chiesto di non creare problemi. Calvatone deve continuare a restare un paese tranquillo. Se vogliono rispetto, devono avere rispetto».
Il numero dei migranti ospiti di Calvatone, in futuro, potrebbe comunque aumentare. Stanno infatti procedendo i lavori di ristrutturazione dell’edificio attiguo a quello in cui si trovano ora i nove ragazzi stranieri. «Se alla fine avrà tutte le certificazioni del caso, non ci si potrà opporre a che vi vengano inviati altri migranti», conclude il sindaco.
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