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CALVATONE

Migranti, sgombero fra tre giorni

Per l'ATS l'edificio non è idoneo, nuova ordinanza del sindaco

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

14 Settembre 2016 - 08:22

Migranti, sgombero fra tre giorni

L'edificio che ospita i migranti

CALVATONE — Entro il pomeriggio di venerdì 16 settembre dovrà essere eseguito lo sgombero dei 24 migranti ospitati nell’abitazione di via Umberto I, nelle vicinanze del ponte in ferro sul fiume Oglio, a cura della cooperativa San Marco onlus. Lo dispone l’ordinanza emessa martedì 13 dal sindaco Pier Ugo Piccinelli sulla base del fatto che l’immobile è risultato inabitabile per ragioni igienico-sanitarie. L’Azienda Sanitaria Territoriale Valpadana ha infatti verificato che «non sussistono ancora le condizioni per esprimere il giudizio di potabilità favorevole all’acqua del pozzo e, di conseguenza, per rilasciare il certificato di idoneità igienico-sanitaria dell’alloggio di interesse da parte dell’ATS». Il fabbricato risulta, com’è noto, sprovvisto di approvvigionamento di acqua potabile tramite rete pubblica di distribuzione, ma è dotato di un pozzo privato sprovvisto di certificazione sulla potabilità dell’acqua. Come si ricorderà, il primo cittadino, sulla base di questi presupposti, il 26 luglio scorso aveva ordinato lo sgombero della casa. Il provvedimento venne però impugnato da parte della cooperativa incaricata dalla prefettura di Cremona della gestione della problematica sul territorio di Calvatone, dinnanzi al Tar di Brescia, chiedendo la sospensione degli effetti dell’ordinanza. Il 29 luglio, a seguito di un incontro in prefettura, emerse l’opportunità di sospendere gli effetti dell’ordinanza, «stante le delicatezza degli interessi pubblici in gioco», fino all’esito della fase cautelare del giudizio. Così poi accadde il 30. Il Tar, però, il 2 settembre scorso, ha rigettato la richiesta di sospensione cautelare presentata dalla cooperativa, ritenendo pienamente fondato il provvedimento del sindaco e prevalente la tutela degli interessi igienico-sanitari, «preordinati a garantire l’adeguatezza degli alloggi». Nel frattempo la situazione degli alloggi non è mutata, come certificato dall’ATS (l’ex Asl). Il sindaco aveva detto che avrebbe fatto rispettare le regole, in presenza di un edificio riconosciuto inabitabile, e così  ha firmato la nuova ordinanza di sgombero. Al momento non si sa dove verranno destinati i migranti.

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