L'ANALISI
12 Luglio 2016 - 07:56
SABBIONETA - L’ora è tarda - sono le 2.31 - fra sabato 9 e domenica 10 luglio e in pista alla festa dello sport sono rimasti solo i volontari di servizio. Improvvisamente dalla consolle del dj Mattia Peruffo di San Matteo delle Chiaviche parte un motivetto che solitamente non ha patria nelle serate in discoteca. «Faccetta nera, bell’abissina...», ovvero la celebre canzone utilizzata dalla propaganda fascista per sottolineare le gesta dell’esercito italiano nella guerra di Etiopia. Il gelo scende fra i volontari e chi si occupa del service audio (Emanuele Piseri di Casalmaggiore) abbassa a zero il volume per silenziare quelle strofe che richiamano il Ventennio. «Fino a poco prima ero stato anch’io presente — spiega il sindaco Aldo Vincenzi, esponente di punta dei comunisti dell’Oglio Po — ma non ho fatto in tempo a sentire. Poi ho raccolto le testimonianze di chi c’era ed è emerso che il dj l’ha messa due volte. A quel punto è stato spento tutto e la serata è stata chiusa».
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