L'ANALISI
12 Giugno 2016 - 08:55
I partecipanti alla festa di Alessandrina
CASALMAGGIORE — Cento candeline, sabato 11 giugno, per Alessandrina Storti, ospite della Fondazione ‘Conte Busi’. Alle 9.30 la messa celebrata da don Angelo Bravi e don Bruno Galetti, poi la festa con gli ospiti, l’assessore Gianfranco Salvatore e Angela Bigi, vicepresidente della Fondazione Busi. Proiettate una serie di foto della vita della signora Alessandrina commentate dal figlio Giuseppe. Presenti anche la nuora Silvana Ghezzi, i consuoceri Ambrogio Ghezzi e Gina Bravi e numerosi parenti, nipoti e amici. Alessandrina nasce l’11 giugno 1916, nella frazione Cappella. In famiglia, il numero di bocche da sfamare (2 fratelli e 2 sorelle) e le condizioni economiche disagiate inducono i genitori ad avviarla al lavoro, all’età di 12 anni, presso il ‘Fabbricone’ (FIR), dove viene assunta nel reparto smalteria. Della sua attività ha un vivo ricordo. Alla fine della seconda guerra mondiale sposa Carlino Lini, capomastro dell’impresa edile ‘Fratelli Lini’. Rimasta vedova e sopraggiunti i primi problemi di salute, è proprio lei che sceglie di iscriversi dapprima al Centro Diurno e poi al ‘Busi’. Lei afferma che il segreto della sua longevità è stato l’essersi nutrita di molta frutta e verdura. Ha coltivato varie passioni: i fiori, l’orto, l’uncinetto, il confezionamento di abiti, le gare di tombola e briscola, i balli, i pranzi e le gite; anche ora si fa notare per la sua vitalità nelle gare di briscola. È sempre impegnata a far qualcosa: rammenda, lava, stende i propri indumenti personali.
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