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CASALASCO/OGLIO PO

Area Vasta, sì dei sindaci casalaschi all'unità con tutto il territorio

Il consigliere regionale Malvezzi (Ncd): con Mantova già in atto lavoro su sanità e trasporto pubblico

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

27 Maggio 2016 - 21:52

Area Vasta, sì dei sindaci casalaschi all'unità con tutto il territorio

La sede di Regione Lombardia

CASALMAGGIORE - Un segnale forte e chiaro di unità con tutto il territorio della ex provincia di Cremona e una conferma all’aggregazione con Mantova. È quanto è emerso venerdì 27 maggio in una proposta di documento che i sindaci dell’area casalasca hanno presentato ai componenti del Tavolo territoriale di Cremona in merito al riordino dei territori previsto dalla riforma costituzionale. L'appuntamento è stato preceduto dall'incontro con i componenti del Tavolo territoriale di Mantova dai quali è arrivato parere positivo alla proposta di Regione Lombardia di aggregare i territori delle due ex province, rimarcando la massima attenzione alla qualità dei servizi offerti e al risparmio per i cittadini.

“Anche i sindaci casalaschi – ha detto Carlo Malvezzi, consigliere regionale di Ncd e coordinatore del Tavolo – si sono espressi allo stesso modo, dicendo sì alla proposta di Regione Lombardia che ipotizza una futura Area vasta che unisce Cremona e Mantova, senza alcuna preclusione ad eventuali ampliamenti al lodigiano”. Secondo Malvezzi, la proposta di documento presentata dagli amministratori casalaschi “contiene un orientamento chiaro all’unità di tutta la provincia e considera il riordino territoriale un’opportunità per far crescere la qualità dei servizi ai cittadini attraverso una più stretta relazione con il mantovano, da cui può venire un reciproco vantaggio. Già sui versanti della sanità e del trasporto pubblico le due ex province stanno dialogano e lavorando insieme. Non partiamo quindi da zero. Tale prospettiva – conclude Malvezzi – non significa rinunciare alle proprie peculiarità: i sindaci casalaschi hanno infatti chiesto che il territorio da loro amministrato sia riconosciuto come area omogenea da valorizzare con politiche ad hoc”.

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