L'ANALISI
Gussola
18 Febbraio 2013 - 11:30
Franco Orefici, morto il 18 dicembre 2006, la vittima
GUSSOLA — Tre persone alla sbarra — marito, moglie e figlia — con l’accusa di circonvenzione di incapace nei confronti del gussolese Franco Orefici scomparso il 18 dicembre 2006 a Ibiza. Il processo si apre stamattina in tribunale a Cremona. Si sono dunque concretizzate in un’inchiesta sfociata nelle aule giudiziarie le accuse lanciate a più riprese dai suoi amici, «quelli veri», come si sono sempre definiti. «Siamo in attesa di giustizia. Franco (che era nato nel 1951, ndr) era una persona che nutriva una grande fiducia nel prossimo. Purtroppo c’è stato chi ha approfittato di questa sua qualità umana». Così hanno detto sempre, ogni volta che per tenerne vivo il ricordo, hanno fatto celebrare messe di suffragio. Orefici fu sepolto il 20 gennaio 2007 nel cimitero di Gussola grazie proprio a quel gruppo di parenti ed amici che si diedero parecchio da fare per riuscire a riportare la salma dalla Spagna nel suo paese d’origine, dove riposano i genitori, Ida e Cesare. A giudizio sono finiti Donato Laino, sua moglie Isabella Recchia e la figlia dei due Mara. Laino è accusato di aver abusato delle condizioni psichiche di Orefici per farsi concedere una procura generale notarile con la quale lui stesso, la moglie e gli eredi divenivano eredi di metà del patrimonio di orefici, consistente in diverse proprietà immobiliari, poi vendute. Non solo. Sempre secondo il pubblico ministero Laino si era fatto dare una delega a operare sui conti correnti di Orefici, emettendo assegni per 500mila euro ed effettuando prelievi per altri 77mila euro.
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