L'ANALISI
02 Marzo 2016 - 09:35
Giacomo Rubini ai tempi del servizio militare
SABBIONETA (Breda Cisoni) - Nel giorno del suo funerale dedica una canzone alla vedova tanto amata. È stata una cerimonia funebre a dir poco particolare quella che si è svolta nei giorni scorsi a Breda Cisoni. L’ex camionista in pensione Giacomo Rubini, scomparso all’età di 87 anni, prima di morire aveva lasciato al figlio Guido un vero e proprio canovaccio da seguire per le proprie esequie.
A iniziare dal manifesto funebre, contrassegnato dal tricolore e dalla scritta ‘È morto un italiano’. La cerimonia, in forma civile, è stata accompagnata dalle note di una banda musicale, che ha intonato ‘Bella ciao’ mentre il feretro procedeva per le vie del paese in vista delle tappe volute da ‘Giacomino vintidù’, come era soprannominato il defunto dagli amici.
Prima fermata di fronte al monumento ai caduti: un minuto di silenzio, inno nazionale e la voce di un amico che rivolto alla lapide dei caduti delle due guerre pronuncia in maniera chiara e inequivocabile: «Parlo a voi o morti perché i vivi d'Italia son più morti di voi».
A breve distanza la seconda sosta, sotto il balcone della cooperativa ‘La nazionale’, chiusa ormai da un anno: allo sventolare delle bandiere a mezz’asta (tricolore, arcobaleno e rossa) la banda intona ‘L’internazionale’ seguita da ‘Bandiera rossa’.
Nel piazzale antistante le scuole va in scena l’ultima sorpresa. Dal feretro escono le note della canzone ‘Ciao, ciao, bambina’ cantata da Domenico Modugno: Rubini l’ha dedicato alla moglie Angiolina, che tra le braccia del figlio piange commossa come molti altri presenti.
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