L'ANALISI
14 Gennaio 2016 - 08:05
Una delle tombe imbrattate dalla resina dei cipressi del cimitero del capoluogo
CASALMAGGIORE — «Il problema è sempre quello. I dieci cipressini posti nel passaggio centrale del cimitero del capoluogo imbrattano con la loro resina le lapidi delle tombe sottostanti e sporcano anche il settore dei loculi». A ribadire il problema Gianfranco Pinardi, che oggi avrà sul tema un incontro con il vicesindaco Giovanni Leoni. Già nel 2010 c’erano state delle proteste e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Claudio Silla aveva anche valutato l’ipotesi di una sostituzione degli alberi. Ma contro l’ipotesi di tagliare i cipressini tutto si era fermato, perché era stata presentata una petizione sottoscritta da 103 cittadini a difesa delle piante ‘imbrattatrici’. Essenze comunque di bell’aspetto che avevano provocato una alzata di scudi di fronte alla possibilità di una eliminazione o sostituzione.
Due anni fa alcuni proprietari di tombe erano però tornati alla carica. «Prima c’è stata la raccolta di firme, nel frattempo il cimitero è stato dichiarato ‘monumentale’ con tutta una serie di vincoli. Fatto sta che le lapidi sono continuamente imbrattate». Ma ancora una volta nulla si era mosso.
Adesso la questione torna nuovamente d’attualità: «La resina — osserva Pinardi —, oltre a sporcare le lapidi, tanto che è persino difficile pulire le scritte con i nomi dei defunti, rende anche pericoloso camminare nei ‘loggiati’ laterali che ospitano i loculi. Periodicamente i custodi sono costretti a transennare il passaggio con una rete, il nastro bianco e rosso e un avviso ‘Attenzione, pavimento scivoloso’. Insomma, qualcosa si dovrà pur fare, si tratta di un inconveniente fastidioso». osserva il cittadino. La questione non è facile da dirimere proprio per la presenza di istanze contrarie: quelle di cittadini come Pinardi che sollevano una questione effettivamente esistente e quelle di chi ritiene prioritaria la salvaguardia degli alberi.
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