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CASALMAGGIORE/VICOBONEGHISIO

Folla per l'addio al meccanico

Franco Benvenuti è morto a soli 57 anni stroncato da una broncopolmonite

foto: Osti

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07 Gennaio 2016 - 15:08

Folla per l'addio al meccanico

Un momento dei funerali di Franco Benvenuti

CASALMAGGIORE (Vicoboneghisio) — «Franco non farà più il meccanico in paradiso, ma il suo esempio aiuterà noi ad aggiustare la nostra vita. Il suo amore per gli altri, la sua professionalità, rimarranno dentro di noi. E il non dimenticarlo è già un germe dell’eternità». Parole di don Alfredo Assandri, parroco di Vicoboneghisio, Cappella e Camminata, durante l’omelia al funerale di Franco Benvenuti, morto a soli 57 anni per una broncopolmonite. La chiesa della sua amata Vicoboneghisio era stracolma giovedì 7 gennaio. Tanti, anche i suoi clienti di colore, hanno aspettato a lungo sul sagrato che dall’ospedale Oglio Po arrivasse la macchina dell’impresa Roffia per accompagnarlo nell’edificio sacro insieme alla moglie Milena, ai fratelli, ai parenti. C’erano gli amici, i militanti del circolo politico di cui era stato tra i fondatori, con i fratelli Orlando e Fabio Ferroni in testa, c’era tutto il paese che si è stretto intorno alla bara semplice, di legno chiaro, posata davanti all’altare dove attendevano don Alfredo e i concelebranti don Bruno Galetti e don Angelo Bravi. «Non un addio — ha subito detto il parroco aprendo la messa — ma un arrivederci davanti a Dio». E poi, dopo il vangelo di Matteo letto da don Bruno, il ritratto dell’uomo: «Siamo esterrefatti e angosciati, sembra che il buio sia caduto su di noi. Abbiamo perso il volto sereno di Franco, un volto che dava luce. Ma il buio è rischiarato dalla luce vera. Non che quello che facciamo noi, umanamente, sia nulla, ma in Cristo è la vera luce che guida la nostra esistenza anche quando tutto sembra crollarci addosso. E’ il Signore che ci dà conforto e che ci aiuta a continuare nel cammino terreno anche se non più in compagnia di Franco. Adesso ci chiediamo: perché doveva capitare? Non c’è una risposta, ma ricordiamoci che Dio è il Dio della vita, non della morte. Salutiamo Franco con la certezza che, in Cristo risorto, vive in pienezza nell’eternità». Poi il mesto commiato con la sepoltura nel cimitero del paese.

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