L'ANALISI
27 Dicembre 2015 - 09:00
Monsignor Floriano Danini
VIADANA — Omelia strappa applausi: succede anche questo grazie (forse) all’anno del Giubileo della misericordia. Un evento rarissimo quanto del tutto spontaneo nella gremitissima chiesa di Castello nel corso della messa delle 10.30 del giorno di Natale. Sull’altare l’ex parroco monsignor Floriano Danini che ha scosso le coscienze dei presenti spronandoli a uscire dai soliti schemi delle festività natalizie. «Non fate come quei rondanoni che c’erano una volta dalle nostre parti. Bene, quelli battevano le ali ma non si alzavano mai in alto, il Natale — ha affermato il sacerdote — non è la festa di chi vuole volare basso. Il tempo che abbiamo in Dio è sempre più di quello che abbiamo vissuto, possiamo sempre decidere perciò di cambiare la nostra vita».
Parole coraggiose sono state utilizzate per descrivere la situazione di chi vive una situazione di separazione famigliare. «Una parola la voglio dire anche ai separati: la vita non finisce con la separazione. La fine dell’amore può essere motivo della separazione ma a volte l’amore non finisce necessariamente con la separazione. Affidate le vostre fatiche, i vostri dolori a Cristo. Chi è affranto, atterrito dalla vita, ha il cuore spezzato, si fermi e pensi che il Cristo viene anche per lui».
È stato proprio qui che la commozione si è resa palpabile e in quel momento è scoppiato, appunto, un lungo applauso che stava a significare l’assoluta condivisione del messaggio. L’omelia non è uno spettacolo teatrale ma l’effetto è stato quello di un’autentica ovazione.
«Mai prima d’ora una messa di Natale a Viadana era stata interrotta e festeggiata da un così forte attestato di approvazione», osservava qualcuno al termine della funzione religiosa. Ma nell’anno del Giubileo, a quanto pare, tutto è possibile.
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