L'ANALISI
18 Dicembre 2015 - 10:30
Cesare Andreani il giorno del ritrovamento nel 2012
CASALMAGGIORE — Il sessantenne Cesare Andreani, il ‘chierichetto di Santo Stefano’, è scomparso. Questa volta per sempre, non come nell’aprile del 2012 quando di lui si persero le tracce per 24 ore. Si era sperduto nella golena del Po insieme al suo cane Burba, per poi essere ritrovato dai parenti più stretti il pomeriggio successivo a Gussola. Per cercarlo c’era stata una mobilitazione imponente (100 persone circa) messa in campo dalle forze dell’ordine, dai vigili del fuoco e dalla protezione civile, con il coordinamento di carabinieri e prefettura. Lui aveva passato la notte all’addiaccio, con Burba al suo fianco a riscaldarlo. Ma la mobilitazione era stata di tutta la città, anche tramite i social network, perché Cesare, nato l’8 agosto del 1955, affetto da una forma leggera di sindrome di down, era notissimo e benvoluto a Casalmaggiore, anche per il suo costante servizio alle messe. Per questo l’impressione e il cordoglio suscitati dalla notizia della sua morte, appena è cominciata a circolare, sono vastissime. Il decesso è avvenuto all’Ospedale Oglio Po dove Andreani era ricoverato per l’aggravarsi di una malattia. Cesare da tempo aveva necessità di assistenza al centro sociale I Girasoli. La salute è andata poi deteriorandosi sino all’epilogo. I funerali di Cesare, che lascia la sorella Rosa, Riccardo, Giulio e Pietro si terranno sabato 19 dicembre alle 14.30 nella chiesa di San Francesco.
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