L'ANALISI
27 Novembre 2015 - 09:57
L'Ospedale Oglio Po
CASALMAGGIORE — Sono già 3.700 circa le firme raccolte dal ‘Comitato per la difesa e il rilancio dell’ospedale Oglio Po e pro presidi socio-sanitari territoriali’. E stiamo parlando di quelle pervenute alla portavoce del comitato Annamaria Piccinelli. Parecchie altre sono ancora ferme nei vari ‘presidi’ di raccolta sparsi sul territorio casalasco-viadanese dove, ormai, il comitato può contare su volontari sparsi in ben ventitre comuni su trenta. Una presenza che si sta facendo sempre più capillare. Nella settimana in corso sono stati attivati diversi nuovi punti di raccolta tra Cicognara (panetteria e tabaccheria), Cogozzo (panetteria) e il capoluogo Viadana: qui, al ‘Parco commerciale’ della Gerbolina, si può firmare in farmacia, al bar e anche alla macelleria islamica. Sempre a Viadana, si può sottoscrivere la petizione anche presso Benetton, Oltrelescarpe e la pasticceria ‘Dolce e salato’ di via XX Settembre. E proprio venerdì 27 novembre, per la prima volta, sarà presente un banchetto anche sul mercato settimanale viadanese. Da lunedì 30 novembre, inoltre, dopo una lunga trattativa per ottenere l’autorizzazione, sarà allestito un presidio, alla mattina, proprio davanti all’ospedale Oglio Po, vicino alla fermata degli autobus. Sempre per quanto riguarda il nosocomio casalasco-viadanese, pare che ci siano notizie abbastanza confortanti in merito alla tanto temuta entrata in vigore — ieri — della legge 161 del 2014 che applica pienamente una direttiva europea del 2003 sull’orario di riposo e di lavoro dei medici (e sanitari) dipendenti. Senza entrare in troppi tecnicismi, è stabilito che ‘il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo continuativo, ogni 24 ore’. Si temeva che questo potesse avere ricadute pesanti sull’organizzazione dei turni e sulla conseguente offerta di servizi. C’era chi paventava persino la chiusura di alcuni ambulatori negli orari ‘scoperti’. Ma, nel corso di un incontro sindacale tenuto ieri sarebbe emersa una disponibilità dell’azienda, attraverso assunzioni e distacco di personale da Cremona, a superare la criticità. La guardia resta alta.
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