L'ANALISI
08 Novembre 2015 - 09:46
Il tavolo dei relatori
RIVAROLO MANTOVANO/CALVATONE — Sostenibilità ambientale e miglioramento delle condizioni esistenziali della popolazione residente. Sono queste due dei punti cardine del Piano di Sviluppo Locale del nuovo Gal ‘Terre del Po’, presentato venerdì 6 novembre, in cui dovrebbero confluire i Comuni e le associazioni che lasceranno il Gal Oglio Po. Erano diversi gli enti e le associazioni presenti. I Comuni di: Bozzolo, Ca’ d’Andrea, Casalmaggiore, Commessaggio, Dosolo, Gussola, Isola Dovarese, Motta Baluffi, Pomponesco, Rivarolo Mantovano, Rivarolo del Re, San Giovanni in Croce, San Martino dall’Argine, Scandolara Ravara e Viadana, e poi ancora: Provincia di Mantova, Gal Oglio Po, Gal Oltrepo, Casalasca Servizi, Consorzio Bonifica Navarolo, Fondazione Sanguanini, Istituto Comprensivo di Bozzolo, le Pro loco di Sabbioneta, San Martino dall’Argine e Comessaggio, Reindustria, Consorzio Codima, Confagricoltura Mantova, Coldiretti Mantova, Slow Food Oglio Po, Amici dell’Ambiente di Sabbioneta e comitato ‘Noi ambiente salute’. Ad illustrare le linee guida della progettualità per il periodo 2015-2020, il professor Giovanni Pieretti, ordinario di Sociologia dell’ambiente e del territorio dell’Università di Bologna che assieme al suo staff ha elaborato le azioni da intraprendere. «Nel territorio collaboro già con la cooperativa Arca e mi occupo da sempre di ambiente», ha detto salutando i presenti. Tra i punti fermi «creare opportunità di lavoro e stop assistenzialismo, anche da questo avviene la rinascita del territorio. Il sistema pubblico si deve impegnare a far lavorare i produttori agricoli locali, ad esempio nei capitolati delle mense aziendali, delle scuole o degli ospedali ci devono essere vincoli sul biologico e sulla filiera corta». Un altro aspetto che verrà implementato è «la distribuzione del prodotto agricolo con l’e-commerce». Anche in questo piano non mancano argomenti già visti in passato come l’incentivare il trasporto pubblico su acqua e il cicloturismo. Infine Pieretti ha sottolineato che serve un «sistema energetico serio». Nel suo intervento il presidente della Provincia di Mantova, Alessandro Pastacci (unico politico ad intervenire), ha spiegato che «i confini delle precedenti programmazioni non esistono più, il Po deve essere il nodo su cui si sviluppa il nuovo piano». Guglielmina Vignoli e Luigi Gardini hanno apprezzato la proposta di «mettere al centro il territorio e ridargli la giusta attenzione», ma anche perplessità «per la vastità del progetto», inoltre monito ai sindaci di «lasciare da parte le ideologie politiche per lavorare per il bene comune». Nelle prossime settimane il piano verrà illustrato anche a Mantova e nella zona dell’Oltrepo mantovano.
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