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PIADENA

Simbolo conteso, sede chiusa

Il segretario provinciale del Msi Spinelli lascia il partito: "Ingannati sulla titolarità politica del nome". I vertici nazionali negano: "I tribunali ci danno ragione"

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

04 Novembre 2015 - 08:02

Simbolo conteso, sede chiusa

L'ex sede del Msi a Piadena

PIADENA — Aperta ufficialmente lo scorso sabato 25 luglio in largo Cavallotti 50 (la piazzetta) a Piadena, è stata già chiusa la sede del Movimento Sociale Destra Nazionale di Cremona. La decisione è stata presa dal segretario provinciale Giuseppe Spinelli, che ha spiegato le ragioni con una nota diffusa sulla pagina Facebook dell’MSI cremonese e anche sul suo profilo personale (un comunicato che, come vedremo, ha suscitato una risposta al vetriolo della presidente nazionale dell’MSI Maria Antonietta Cannizzaro). «È successo quello che non doveva accadere», scrive Spinelli, dopo aver detto di essere venuto a conoscenza, insieme ad altri militanti dell’MSI di «qualcosa che non sapevamo». Qualcosa che ad avviso di Spinelli era stata tenuta «nascosta dai dirigenti dell’MSI». E cioè la «sentenza della Cassazione del 2013 dove la suprema corte attribuisce la continuità politica dell’MSI DN ad Alleanza Nazionale quindi alla fondazione esistente», non dando la possibilità a chi detiene il simbolo brevettato «di poterlo presentare salvo per le elezioni circoscritte. Da ciò si può capire — continua Spinelli — in quale equivoco noi militanti stavamo operando in assoluta buona fede e credendo nelle persone che rappresentavano il glorioso simbolo. Dopo tale scoperta e lettura della stessa (sentenza) il sottoscritto dichiara conclusa l’esperienza». Spinelli annuncia quindi le sue dimissioni da coordinatore per Cremona e provincia dell’MSI DN. «A questo mio comunicato stampa seguirà la chiusura immediata della sede di tale movimento ubicata in Largo Cavallotti 50 a Piadena». La presidente Cannizzaro ha risposto su Facebook negando in modo deciso quanto scritto da Spinelli, sostenendo in particolare di averne già parlato con lui e che la situazione è mutata rispetto al contenuto della sentenza della Cassazione citata. Poi aggiunge, in modo piuttosto colorito, di ritenere già fuori dal partito il segretario provinciale cremonese. Insomma, rottura su tutti i fronti e polemica al calor bianco. Spinelli però controreplica e non recede dalla sua decisione, supportata anche da militanti locali. Come Roberto Bianchera, che sempre su Facebook scrive: «Anche io mi sono stancato Giuseppe. Anche perché se mi devo sbattere (non voglio farmi dire come devo lavorare e cosa devo fare nella Mia terra casalasca) da gente di Milano. Roma, eccetera ho ben altro da fare a casa Mia!».

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