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TORRE DE PICENARDI

'Faccia a faccia' coi ladri finti venditori a domicilio

Due episodi accaduti martedì 27 ottobre prima nel capoluogo e poi a Pozzo Baronzio nell'abitazione del pittore Angelo Bertolini

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

29 Ottobre 2015 - 08:03

'Faccia a faccia' coi ladri finti venditori a domicilio

La camera da letto di Angelo Bertolini a soqquadro

TORRE DE’ PICENARDI — Due ladri in azione martedì 27 ottobre tra Torre e Pozzo Baronzio. Il primo episodio è avvenuto nel capoluogo, in via Torre Angiolini, intorno alle 10,30. «Stavo lavorando nel mio studio — racconta A.B., professionista torrigiana — quando ho sentito suonare il campanello, sette o otto volte, ma non ho risposto». Il tempo di andare a controllare che si trova nell’ingresso un uomo. «Aveva forzato il cancellino d’ingresso della cinta esterna e si era introdotto in casa. Gli ho detto ‘chi sei, cosa vuoi?’ e mi ha risposto ‘vendo enciclopedie’». Questione di attimi e l’individuo è scappato a bordo dell’auto del complice che lo attendeva fuori, una Renault Megane nera». L’intruso «avrà avuto sui 35 anni, magro, altezza tra il metro e 70 e il metro e 80, senza barba, con i capelli corti, un giubbino blu e jeans, dall’aspetto decoroso. Il suo complice era più tarchiato, con i capelli brizzolati corti». Gli stessi individui si sono poi spostati a Pozzo Baronzio, in via Ugo Foscolo, dove abita il noto pittore Angelo Bertolini, con la moglie Laura Celli. «Mia moglie era uscita a fare spesa intorno alle 10 ed io ero nel mio studio, sdraiato sul divano perché mi facevano un po’ male i piedi, quando ho visto aprirsi la porta della stanza e sbucare quest’uomo che mi ha guardato — racconta l’artista —. Superata la sorpresa iniziale, gli ho detto ‘ma cosa vuole?’. Lui ha fatto in tempo a dirmi ‘vendo enciclopedie e libri’ ed è scappato, mentre io sono scattato in piedi. Ho chiamato subito i carabinieri di Torre che sono venuti immediatamente e che ringrazio. Purtroppo di quei due non c’erano più tracce». Poi la scoperta di quanto era avvenuto. «Quell’individuo è entrato dal portone che dà sull’androne di ingresso al cortile. Spingendolo, è riuscito a infilare una mano e ad aprire la serratura. Poi si è introdotto in casa e si è diretto al primo piano, mettendo a soqquadro una stanza da letto dove non dormiamo e aprendo anche un cassetto di un mobile posto nella camera attigua. Non ha rubato nulla però. Dopo aver rovistato, è venuto nel mio studio, che si trova in un settore separato rispetto alla casa (che è di dimensioni davvero ragguardevoli, nda). Per quello non avevo sentito nulla». In precedenza i Bertolini avevano già subito visite: «È successo il 7 agosto — racconta la signora Laura —. Ero uscita di casa alle 9 e un quarto e sono tornata alle 10, trovando la nuova porta d’ingresso, appena installata, forzata e rovinata. In quel caso avevano aperto un cassetto di un mobile del soggiorno e preso 30 euro e una catenina dal comparto superiore. Ho scoperto poi che avevano rubato anche un quadretto di piccole dimensioni, ricordo della mia famiglia». I malviventi, nelle loro incursioni, hanno anche prelevato il sacchetto del pane lasciato sul davanzale dei Bertolini e di un’altra famiglia.

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