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Ti-Bre a rischio, aree bloccate

Incontro a Fontevivo sul futuro dell'asse viario. Prende quota la ferrovia per Poggio Rusco. L'Emilia cancella il secondo lotto dell'autostrada. Allarme nel Casalasco: "I terreni restano vincolati"

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

14 Ottobre 2015 - 11:06

Ti-Bre a rischio, aree bloccate

La riunione sulla Ti-Bre che si è tenuta a Fontevivo

CASALMAGGIORE - Irrompe nuovamente sulla scena la interminabile vicenda dell’autostrada Tirreno-Brennero. L’ultimo sviluppo sulla questione si è registrato a Fontevivo, in provincia di Parma, nell’ambito di un incontro convocato dal sindaco Tommaso Fiazza dopo la decisione della Regione Emilia Romagna di dire ‘no’ al secondo lotto della infrastruttura. L’autostrada che avrebbe dovuto collegare il Parmense alla A22 è stata infatti tolta, come abbiamo riferito il 27 settembre scorso, insieme ad altre opere, dal piano delle infrastrutture strategiche che la Regione Emilia presenterà al Governo, stando a quanto annunciato in commissione Trasporti dall’assessore regionale alla partita Raffaele Donini, secondo il quale la scelta «comporterà un risparmio da 10 miliardi. Abbiamo scelto di tagliare il trasporto su gomma e non quello su ferro, rinunciando a due autostrade, ma non alle ferrovie». Una decisione che ha da un lato suscitato l’entusiasmo dei comitati anti-autostrade e dall’altro anche reazioni negative di chi vede con preoccupazione la decisione emiliana. Come la Lega Nord Emilia, per cui il completamento della Ti-Bre è strategico sia per i residenti che per l’indotto. All’incontro di venerdì erano presenti alcuni sindaci della nostra zona, come Giuseppe Torchio (Bozzolo), Pier Ugo Piccinelli (Calvatone), Mario Penci (Tornata), Pierguido Asinari (San Giovanni in Croce) e Cesare Vacchelli per i comitati contro le autostrade. «La decisione dell’Emilia Romagna suscita molte perplessità», commenta Piccinelli. «Ricordo che sulle aree interessate dal corridoio autostradale identificato anche nelle nostre zone è operante un vincolo di salvaguardia che comporta la inammissibilità di varianti urbanistiche». In sostanza, per una estensione di 250 metri dall’autostrada al momento non sono consentite edificazioni e non possono essere concesse licenze edilizie. «Il rischio — osserva Piccinelli — è che il blocco dell’autostrada determini l’impossibilità di fare alcunché per chissà quanto tempo. Senza contare le ripercussioni sulle opere compensative previste come la circonvallazione di Calvatone». Durante l’incontro è stato distribuito un ordine del giorno da sottoporre ai consigli comunali per invitare la Regione Emilia-Romagna a soprassedere. Da registrare c’è anche un altro aspetto. Sempre la Regione Emilia, a proposito della Ti-Bre ferroviaria, ha sposato l’asse ferroviario Brennero-Verona-Parma-La Spezia con il potenziamento dell’itinerario Parma-Suzzara-Poggio Rusco e non quello, molto più economico, via Parma-Casalmaggiore-Piadena-Mantova.

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Commenti all'articolo

  • Aletti.renzo

    14 Ottobre 2015 - 11:59

    Questa e' l'Italia degli 8000 campanili, il particalare vince sempre sul generale, l'interesse comune viene calpestato dall'intreresse del singolo. Non ci vuole un'aquila per capire l'utilita' di tale infrastuttura....va bene anche il.trasporto su ferrovia, ma come la mettiamo coi passaggi. a livello? Tutti sovrappassi o rischiamo di isolare paesi con lunghissime chiusure degli stessi passaggi causa continui passaggi di treni merci? Provate vivere o.passare per Bozzolo, poi capirete!

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